Le Piste ed Epicuro – di Giulia Bertotto
LE PISTE ED EPICURO
Questo sabato ci siamo accordati per incontrarci in anticipo, alle otto del mattino, prima che la rugiada primaverile si asciughi, un po’ assonnati ma entusiasti di assistere alla dimostrazione di una pista olfattiva. E’ importante che la terra sia bagnata così da assorbire le tracce odorose che permetteranno al nostro cane di seguirci.
Il nostro mentore cammina sul prato, avendo cura di strusciare i suoi passi per imprimere il sentiero aromatico che il cane dovrà riconoscere. Poi ci dice che le molecole del suo odore impiegheranno circa venti minuti a depositarsi sul suolo umido, così impieghiamo questo intervallo di tempo per fare colazione.
Resto incantata ad immaginare queste minuscole unità di fragranza gusto “istruttore cinofilo” che scendono verso l’erba. Stanno cadendo proprio ora, penso, invisibili ma necessarie perché il fiuto del cane ci rintracci. Invisibili ma necessarie perché l’Universo ci sia, perché l’Universo si dia.
Mentre sorseggio un cappuccino si proietta davanti a me la cosmogonia di Epicuro, con la sua pioggia di atomi, quella cascata di particelle da cui scaturisce l’Universo dei macrofenomeni materici. Secondo Epicuro prima della formazione dei corpi, cani, pulci, pianeti, i Coldplay e Meryl Streep, c’era un’ inarrestabile caduta di particelle che precipitavano senza fermarsi o trovare una configurazione. Poi, un bel giorno, nel solito monotono diluvio di atomi, in un momento del tempo che nessuno saprebbe dire perché proprio quello- ma se fosse stato un altro anche perché proprio un altro- un atomo ha deviato la sua traiettoria, deragliando di chissà che inconcepibile irrisorietà la direzione del suo moto rettilineo, andando a impattare contro un altro atomo!
Questa collisione ha causato un ingorgo nella pioggia degli indivisibili, e ha permesso ai mondi di prodursi, azionando una continua trasformazione delle forme visibili ma senza perdere l’indistruttibilità dei loro “semi” invisibili.
L’aggregazione degli atomi di Epicuro ha dato origine alle stelle, alle montagne, ai cappuccini e ad affascinanti ricerche su piste.
Giulia Bertotto